Tiffany, Covid e rivolte spaventano Lvmh. Arnault studia retromarcia?

Il deal da oltre 16 miliardi di dollari (circa 14,4 miliardi di euro) tra Lvmh e Tiffany potrebbe ora subire uno stop.
Lo sostiene Wwd, chiamando in causa il deterioramento del mercato americano a seguito dell’epidemia di Covid-19 e le recenti tensioni sociali.

Nella giornata di ieri, il titolo del gruppo newyorkese della gioielleria è arrivato a perdere fino al 13,4% (maggior calo da gennaio 2015),
per poi chiudere in flessione di quasi 9 punti percentuali a Wall Street.

A pesare, appunto, è il clima di incertezza che ora avvolge la transazione.

Secondo Wwd, il Cda del colosso guidato da Bernard Arnault avrebbe convocato una riunione a Parigi per valutare l’operazione.
Nessuna decisione definitiva sarebbe comunque stata presa.

Dal gruppo guidato da Bernard Arnault, interpellato da Mffashion, per ora solo un “no comment”.

A metà aprile, Lvmh ha diffuso i dati relativi al primo trimestre 2020, chiuso, in linea con le attese, con ricavi per 10,6 miliardi di euro, in calo del 15% (-17% a livello organico).

Tra le diverse linee di business, in un quarter segnato dallo stop al retail e al turismo in quasi tutto il mondo, la divisione fashion e leather goods ha riportato un calo del 9% a 4,6 miliardi di euro.

Per contro, le vendite online hanno evidenziato “una rapida crescita”, trainate dalla creatività delle collezioni di abbigliamento e accessori di Dior e Louis Vuitton.
La divisione orologi e gioielli ha riportato un -24 per cento. La divisione orologi e gioielleria della società francese comprende Bulgari, Tag Heuer, Zenith, Fred, Hublot, Chaumet.

Il passaggio

La conferma del passaggio di Tiffany a Lvmh risale invece allo scorso novembre.
La nota di Lvmh inquadrava una transazione da 135 dollari per azione in cash.
L’acquisizione di Tiffany puntava a rafforzare la posizione di Lvmh nella gioielleria e ad aumentare ulteriormente la sua impronta negli Stati Uniti.

L’operazione era stata definita come la più grande (dal punto di vista finanziario) mai messa a segno dal gigante di Parigi.

Lo scorso aprile, commentando i risultati del Q1 con gli analisti,
il direttore finanziario di Lvmh, Jean-Jacques Guiony, si è limitato a confermare gli accordi. “Ci atterremo al contratto, punto e basta”, ha dichiarato Guiony nella conference call.

articolo preso da https://www.pambianconews.com/