Si è conclusa solo pochi giorni fa anche la 40° fiera di Arezzo.
Come sempre noi di Valenza Nei Marchi eravamo presenti e se siete interessati a sapere le nostre considerazioni, anche in un’ottica critica-costruttiva di chi segue il settore da svariati anni, eccole qua!

L’ inaugurazione di OroArezzo

L’ inagurazione

Il 6 Aprile la fiera ha aperto i suoi portoni al pubblico con
l’ inaugurata del sottosegretario al Commercio estero, il prof. Michele Geraci.

Il Prof. Geraci, dopo il suo benvenuto ai presenti, ha presentato un progetto che, a nostro personale parere e di alcuni presenti, è risulta al quanto opinabile, ovvero: realizzare un centro in cui, a rotazione, le aziende orafe rimangono alcuni giorni in attesa di incontrare i compratori.
Personalmente ci sentiamo di esprimere le nostre perplessità su tale progetto, in quanto crediamo che tale proposta non abbia previsto una precedente consultazione fra le categorie ed i soggetti interessati.

Non abbiamo potuto notare oltretutto la forte richiesta derivante dal sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli, nel richiedere collaborazione per valorizzare il territorio. Richiesta mossa verso la regione nella figura del suo presidente, Alessandro Rossi che rilancia la necessità di fare squadra come regione.

OroArezzo Oggi

Oggi la fiera di Arezzo, con alcuni problemi interni, con un amministratore unico, Sandra Bianchi,  nominato da pochi mesi in corso d’opera, inglobata all’interno di IEG con 500 espositori, è una ottima fiera che in questa edizione ha dato dei risultati positivi e si è dimostrata all’altezza di sostenere un evento in un momento difficile per un comparto che richiede attenzione per l’intera economia nazionale, salvo conferma degli ordini sottoscritti.

Naturalmente c’è da chiedersi maggiori garanzie nell’ invitare i Buyers (450) a fronte di 500 espositori, ai quali bisognerebbe chiedere quali sono stati i contatti con i buyers invitati e fare le dovute riflessioni.

La presenza valenzana

A fronte di tutto ciò i Valenzani presenti erano una sparuta pattuglia (c.a 12).
Consideriamo che vi era anche il padiglione riservato alle macchine in cui erano presenti diverse aziende di Valenza.

Molti sono stati gli incontri a livello di categoria ed istituzioni fra i distretti orafi. Il grande assente, a nostro grande dispiacere, era Valenza
In un quadro in cui ogni singolo territorio propone il meglio di sé questo mancato riferimento pone in netta discussione volontà e capacità di chi opera nel distretto Valenzano (a tutti i livelli) di garantire la nostra visibilità.

Permetteteci di riconoscere che, oltre alle singole aziende, l’unico stand a svolgere il ruolo di presenza era quello di “Valenza nei Marchi”; molto apprezzato dai visitatori presenti in fiera, svolgendo la sua funzione di divulgazione ed informazione in continua collaborazione insieme all’ICE. Per accordi di invio delle copie alle prossime fiere internazionali.

Liviano Bellini
Valenza Nei Marchi